Recessione gengivale e spazzolamento sono correlati? Cosa significa spazzolamento scorretto?
Ti porto questo caso che dimostra come a volte le visioni del dentista e dell’igienista dentale non coincidano.
La foto che vedi è di una giovane di 25 anni con recessioni diffuse, forte ipersensibilità dentale e molto preoccupata dalla presenza delle recessioni. La paziente ha fatto un trattamento ortodontico conclusosi qualche anno fa.
Il suo dentista le ha detto che le recessioni sono state causate dallo scorretto spazzolamento, le ha sconsigliato caldamente lo spazzolino elettrico indicandole il trattamento delle recessioni con la ricopertura delle radici con innesti di tessuto gengivale.
La paziente viene da me su suggerimento di un’amica mia paziente per avere delle indicazioni sull’ipersensibilità e chiedermi cosa può fare per queste recessioni perché non vuole fare gli innesti gengivali.
Dico alla paziente che non discuto il trattamento proposto dal suo dentista ma non concordo sul fatto che non debba usare uno spazzolino elettrico e le dico che se vuole stabilizzare il suo problema e talvolta migliorare la recessione, deve sicuramente rivedere le sue tecniche igieniche.
Le era stato detto di spazzolare dalla gengiva al dente e di usare spazzolini super soft, un classico che però non ha fondamento scientifico. Le ho prescritto lo spazzolino elettrico con filamento soft e ora la aspetto per il controllo.
Ed ecco dimostrato come dentista e igienista dentale non parlino la stessa lingua!
Le convinzioni dei professionisti sullo spazzolamento e la recessione gengivale
La convinzione più comune in ambito odontoiatrico è che lo spazzolino sia la causa delle recessioni e molti operatori danno informazioni e consigli che non sono basati su evidenze scientifiche.
Molti sono convinti che i pazienti con recessioni:
- usino spazzolini manuali duri (le hanno anche quelli che usano il morbido e medio)
- che si lavino troppo i denti (le hanno anche quelli che lavano poco)
- hanno la mano pesante e si consumano la gengiva (effetto non dimostrato scientificamente)
- spingono in su la gengiva con movimenti sbagliati (effetto biologico mai studiato)
Quindi nella maggior parte delle volte la soluzione al problema diventa:
- quella di impartire metodi di spazzolamento dalla gengiva al dente con tecniche che non hanno evidenza scientifica in termini di efficacia e sicurezza
- dare spazzolini morbidi che da soli non risolvono il problema
- sconsigliare lo spazzolino elettrico che in termini di sicurezza ha un corpus di letteratura consistente (1)
Cosa provoca la recessione gengivale?
L’eziologia della recessione gengivale è poco conosciuta, ma generalmente si ritiene che sia multifattoriale e che siano implicati una varietà di fattori anatomici, patologici e fisiologici. In un recente sondaggio che ha coinvolto oltre 2000 adulti, la placca, la gengivite, l’età, il sesso e il fumo sono stati tutti identificati come fattori di rischio per la recessione gengivale buccale (Sarfati et al. 2010).
Lo spazzolamento causa la recessione gengivale?
Gli studi sull’associazione di spazzolamento scorretto, inteso come sfregamento orizzontale, pressione eccessiva, elevata frequenza e trauma alla gengiva non trovano molto consenso nelle revisioni più recenti e gli studi fatti in questo ultimo secolo sembrano non essere in grado di dimostrare il nesso tra causa ed effetto (Rajapakse et al. 2007).
Neppure il nesso tra trauma gengivale e recessione è mai stato dimostrato (Addy & Hunter 2003) e come dimostra uno studio fatto su un gruppo di studenti dentisti con un follow up di 5 anni che malgrado applicassero tecniche corrette hanno avuto un aumento di recessioni (Daprile et al. 2007).
Cosa dicono gli studi clinici recenti
Consiglio anche ai più scettici di leggere questo studio di Dorfer et al 2016 che analizza in maniera scientifica gli effetti dello spazzolino sui tessuti gengivali.
Questo studio clinico randomizzato dura tre anni e valuta gli effetti dello spazzolamento sulla recessione gengivale (REC) preesistente in pazienti giovani e adulti.
I partecipanti, di età compresa tra i 18 e 70 anni, sono stati divisi in due gruppi, un gruppo usava lo spazzolino manuale (standard ADA) e un gruppo lo spazzolino roto-oscillante (Braun Oral-B).
Ai partecipanti è stato chiesto di lavarsi i denti due volte al giorno per 2 minuti e di fare i controlli per la ricerca ogni 3 mesi dove venivano sostituiti gli spazzolini e dato un dentifricio.
In entrambi i gruppi non sono state impartite istruzioni di tecniche specifiche.
Prima a 6 mesi e poi a tre anni in entrambi i gruppi si è verificato che:
- in entrambi i gruppi c’è stata una significativa e prolungata riduzione della REC,
- non ci sono stati aumenti di REC nei gruppi,
- l’ “Effetto Hawthore” (essere osservati e monitorati) ha contribuito a migliorare lo spazzolamento senza dare tecniche di spazzolamento specifiche
Gli autori concludono che un regime di spazzolamento di 2 minuti due volte al giorno non sembra avere effetti negativi sulle REC, anzi può migliorare la condizione clinica.
Questo studio dimostra che non è lo spazzolino a causare o aumentare le recessioni ed evidenzia che l’igiene orale costante, metodica può migliorare questa condizione clinica.
Perché è importante rimuovere il biofilm dal solco
Quando la placca rimane nel solco inevitabilmente vi sarà associato il processo infiammatorio della gengiva.
La progressione o la stabilizzazione di una REC è influenzata dal processo infiammatorio, l’infiammazione innesca quei processi dove l’infiltrato cellulare (difesa) altera quel “prezioso sigillo” della gengiva marginale ed induce osteolisi.
Molti studi scientifici ci dicono che la REC si stabilizza quando non c’è infiammazione, ma per non avere infiammazione non ci dev’essere la placca batterica associata e pertanto uno spazzolamento che comprenda il solco gengivale è di massima importanza.
Personalmente il mio focus quando il paziente ha delle recessioni è quello di portarlo ad eliminare il biofilm dall’area cervicale, portando la sua attenzione proprio lì, sul margine gengivale, e consiglio sempre lo spazzolino elettrico roto-oscillante o uno spazzolamento rotatorio e vibratorio sul margine e che sia efficace alla rimozione del biofilm cervicale (ne avevo parlato tempo fa in quest’altro articolo).
Talvolta dentista e igienista dentale non sono d’accordo sulle tecniche di spazzolamento e questo rende fuorviante il messaggio al paziente, anche se le indicazioni della letteratura dovrebbero essere la guida che mette d’accordo tutti.