Come igienista dentale dovresti avere, come tuo secondo titolo, quello di coach dell’igiene orale.
E questo perché, tra i tuoi compiti fondamentali c’è quello di insegnare, motivare ed incoraggiare il paziente nella costruzione e nel mantenimento di buone abitudini igieniche e di prevenzione, proprio come farebbe un buon allenatore. Di fatto l’igienista dentale deve poter incidere sugli stili di vita e le abitudini dei pazienti, e per poterlo fare deve necessariamente possedere delle conoscenze e abilità specifiche di comunicazione.
Eppure le competenze di comunicazione e coaching sono spesso le grandi escluse dai corsi di laurea e per formarsi in una serie di competenze così fondamentali c’è bisogno di affidarsi a professionisti del settore.
Quali sono le skills comunicative che ti servono?
I must sono senza dubbio l’avere ben chiari i principali errori da evitare nella comunicazione col paziente, possedere abilità di ascolto attivo e una conoscenza, almeno di base, del linguaggio persuasivo.
E poi c’è un’abilità di cui quasi nessuno parla, la “grande dimenticata”, in grado di azzerare in un solo colpo o quantomeno di abbassare drasticamente l’efficacia di tutte le tecniche di comunicazione che potresti apprendere, o viceversa, farti ottenere molto più velocemente gli effetti che persegui.
Questa abilità riguarda l’uso, più o meno adeguato ed efficace, della tua voce.
Le ricerche che sono state fatte nell’ambito della comunicazione (Albert Meharabian, 1967) hanno evidenziato che in ogni scambio comunicativo che implica anche una parte emotiva (praticamente il 99% di tutti i nostri messaggi è così e certamente tutti quelli che scambi col paziente!), l’aspetto paraverbale, e cioè relativo alla voce trasmette il 38% del significato del messaggio, contro solo un 7% di incidenza del contenuto verbale.
Ciò significa ad esempio che, se usiamo la voce sbagliata, possiamo spiegare al nostro paziente con precisione di dettagli quali sono i rischi di non occuparsi dell’igiene orale e allo stesso tempo ottenere appena un tiepido ascolto, e una modestissima risposta in termini di compliance.
Spesso quando questo accade non riusciamo a capirne il motivo! Ci chiediamo “Come mai? Cosa avrò detto di sbagliato? Ho detto troppo? O troppo poco?” In realtà le domande più giuste da farsi sono “Come avrei potuto esprimermi per essere ascoltato, in cosa la mia voce è stata inefficace? Quale voce dovrei usare per ottenere l’effetto che desidero?” Perché spesso infatti il problema sta nel modo in cui trasmettiamo un contenuto più che nel contenuto stesso.
L’effetto ottenuto sugli ascoltatori dipende da come si è modulata la voce!
Questo accade perché la voce comunica attraverso un canale più profondo e sottile rispetto al canale verbale. La voce genera delle risposte di tipo emotivo irrazionali in chi ascolta, e proprio come una musica può tranquillizzare, agitare, può ispirare fiducia o diffidenza, accendere o spegnere l’interesse di chi ascolta. Il tuo paziente, nel momento in cui è sdraiato in poltrona, si trova in uno stato di aumentata vulnerabilità e suggestionabilità ed è quindi maggiormente permeabile agli stimoli indiretti, emotivi e irrazionali, piuttosto che alle argomentazioni cognitivo razionali.
Il solo uso della voce giusta può fare la differenza tra accendere la sua motivazione o lasciare che il messaggio passi praticamente inascoltato e inosservato.
Di fatto la tua professione è una professione vocale!
La tua voce si trova in primo piano in molti altri momenti della tua quotidianità lavorativa: quando accogli un paziente, quando hai bisogno di calmarne l’ansia e aiutarlo a rilassarsi, quando vuoi dare consigli, prescrizioni o indicazioni terapeutiche e risultare autorevole.
Nel concreto se impari a usare la tua voce al meglio e in modo strategico otterrai gli enormi vantaggi del risultare più piacevole, aumentare la fiducia nei tuoi contronti, essere percepito come più credibile e professionale, oltre all’essere in grado di motivare con grande facilità. Vuoi sapere cosa fare per iniziare a migliorare l’uso della tua voce? Una prima cosa che ti consigliamo è iniziare a registrarti durante la tua pratica quotidiana e riascoltarti poi in un momento di calma. Che effetto ti fai?
Ti senti autorevole? Convincente? Cordiale, empatico, simpatico? Oppore nel riascoltarti cogli titubanza nella tua voce, freddezza, noia? L’auto-consapevolezza è il primo passo per poter cambiare, e inizire a fare qualcosa di diverso! E poi puoi formarti attraverso un training specifico per igienisti sull’uso della voce in ambito odontoiatrico! Scopri di più sul sito Io Odontoiatra.
Marta Botteon e Martina Scarazzato
Marta Botteon e Martina Scarazzato sono formatrici, consulenti e coach esperte in materia di comunicazione, sviluppo talenti e sostenibilità del lavoro, specializzate in ambito odontoiatrico.
Hanno creato Io, Odontoiatra un progetto per la formazione e il miglioramento continuo dell’odontoiatra e del suo team con attenzione alla crescita personale.